Più leggeri gli obblighi per le imprese chiamati a prestare fidejussioni per ottenere i rimborsi Iva: il limite è destinato a salire da 15mila a 30mila euro. Moratoria estiva non solo per gli atti amministrativi notificati dalle Entrate, come gli avvisi bonari: la sospensione di agosto si potrebbe applicare anche ai versamenti d’imposta. In questo modo, il Governo punta a rilanciare sul tavolo delle semplificazioni fiscali. Ufficialmente ieri l’Esecutivo ha rinunciato ad esercitare la delega per il correttivo sullo snellimento degli adempimenti tributari. Allo stesso tempo, però, ha deciso di aggiungere a quel pacchetto di misure già pronto anche una serie di interventi di maggior peso che però in alcuni casi comportano oneri di spesa e quindi vanno coperti. La scelta è stata quella di spostare l’intervento di un paio di settimane con il varo di un decreto legge fiscale. Discorso simile anche per il decreto enti locali, rimasto in stand by in cerca di coperture. Il provvedimento fiscale d’urgenza atteso tra fine giugno e inizio luglio potrebbe, quindi, diventare il veicolo a cui agganciare anche la riapertura dei termini della voluntary disclosure da far decorrere così immediatamente per garantire le risorse necessarie alle coperture richieste. Tra le altre novità attese, su cui starebbe ragionando l’Esecutivo, anche quella di codificare una volta per tutte l’autonoma organizzazione per definire l’esenzione Irap di professionisti e piccole imprese. Su questo fronte, tra l’altro, a Palazzo Madama è atteso in settimana un nutrito pacchetto di emendamenti al Ddl sul welfare del lavoro autonomo (atto Senato 2233). Tra le novità che potrebbero rafforzare il pacchetto delle semplificazioni e delle misure fiscali, ci sarebbero anche l’addio allo spesometro con le modifiche al decreto attuativo della delega fiscale sulla fatturazione elettronica. Un incentivo che dovrebbe convincere i titolari di partite Iva a ricorrere alla trasmissione dei dati delle fatture emesse. Sul fronte riscossione il Governo potrebbe anche recepire con il nuovo Dl le indicazioni arrivate dalla Commissione Finanze della Camera per uniformare la riammissione ai piani di rateizzazione di Equitalia concessi sia prima che dopo il 22 ottobre 2015. Questo consentirebbe un rientro a regime per il pagamento dilazionato nel tempo con l’agente della riscossione. Nel Dl dovrebbero essere recuperate alcune delle disposizioni inizialmente ipotizzate nel correttivo semplificazioni. A cominciare dalla misura per consentire nuovamente i versamenti d’imposta con il modello F24 cartaceo oltre i mille euro, che consentirebbe soprattutto ai pensionati e ai contribuenti meno avvezzi con la tecnologia di non dover più ricorrere a un Caf o a un professionista abilitato (sopportando anche degli extracosti) per i versamenti delle imposte. E ancora la “pulizia” delle partite Iva inattive, in base alla quale l’agenzia delle Entrate dovrà procedere alla chiusura delle posizioni se nei tre anni precedenti non è stata svolta alcuna attività dal contribuente. In ogni caso, prima di procedere alla cancellazione, il diretto interessato riceverà comunque un alert sullo stato della sua posizione e potrà evitare la chiusura replicando all’amministrazione finanziaria. Mentre nell’ottica di ridurre il flusso delle informazioni annuali che vengono richieste ai contribuenti erano state già delineate anche due modifiche riferite agli immobili. Per le case detenute all’estero l’obbligo di comunicazione in dichiarazione dei redditi scatterà solo in caso di variazioni intervenute nell’anno precedente. Stesso discorso anche per i contratti di locazione che non entreranno più ogni anno nella denuncia dei redditi a meno di modifiche. Per i proprietari di immobili concessi in locazione con il meccanismo della cedolare secca, invece, potrebbe configurarsi una riduzione della sanzione amministrativa (da 320 a 125 euro) per chi rinnova l’opzione per la tassa piatta sugli affitti oltre i 30 giorni dalla proroga del contratto con l’inquilino.
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fonte: Il Sole 24 Ore