Non punibilità per le frodi sotto i mille euro. Niente sanzioni penali ma solo amministrative. Applicabilità alle violazioni già commesse alla data di entrata in vigore delle nuove norme purché non sia stato notificato un atto di accertamento. Diverso carico fiscale tra le fattispecie di abuso e di legittima scelta tra regimi diversi offerti dalla legge. La disciplina dell’abuso del diritto comincia finalmente a prendere forma.
E il decreto attuativo potrebbe andare già domani al Consiglio dei ministri o al massimo a quello successivo insieme anche alla riforma delle sanzioni.Un lavoro di rifinitura delle norme elaborato dalla commissione presieduta dal presidente emerito della Corte costituzionale, Franco Gallo, che ha visto coinvolti nelle ultime settimane ministero dell’Economia, agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza. Il testo che dovrebbe essere portato all’esame del Governo – secondo quanto anticipato anche dall’agenzia di stampa Public Policy – indica una soglia di mille euro al di sotto della quale è prevista la non punibilità per il reato di frode attraverso l’uso ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Ma soprattutto dovrebbe sciogliere due dei maggiori nodi che hanno caratterizzato la codificazione dell’abuso del diritto. In primo luogo, dovrebbe essere esclusa la sanzionabilità penale dei comportamenti ritenuti abusivi (e quindi al di fuori del perimetro della legittima scelta economica dell’impresa). Tutta la partita quindi si giocherà solo sul piano delle sanzioni amministrative. Ma non solo. Perché le nuove norme dovrebbero essere applicabili anche alle violazioni già commesse prima dell’entrata in vigore. Unico paletto (non irrilevante) è che però non deve essere stato già notificato un atto impositivo. Precisazione, quest’ultima, che significherebbe salvare gli accertamenti già emessi e lasciare in piedi i contenziosi già in corso. Nel pacchetto delle disposizioni, è molto probabile l’inserimento del raddoppio della soglia di punibilità per la dichiarazione infedele nel caso di adesione delle imprese al regime di adempimento collaborativo, il tutoraggio rivolto ai grandi contribuenti.
C’è poi tutto il capitolo dei reati tributari. La certezza è che dovrebbe essere superato il reato di omesso versamento dell’Iva, come ribadito dal ministero dell’Economia in risposta al question time alla commissione Finanze della Camera della scorsa settimana (si veda Il Sole 24 Ore del 14 novembre). Mentre non dovrebbero esserci spiragli per la depenalizzazione dell’omesso versamento di ritenute.
Intanto torna oggi all’esame delle Commissioni Finanze di Camera e Senato anche il decreto delegato sui tabacchi. L’esame extra da chiudere in 10 giorni si è reso necessario per la modifica introdotta dal Governo al decreto legislativo già esaminato dalle Camere e che estende il regime fiscale previsto per i tabacchi da inalazione senza combustione anche a «nuovi prodotti» da inalazione senza combustione costituiti esclusivamente o parzialmente da sostanze solide diverse dal tabacco. Sempre sul cronoprogramma di attuazione della delega, nel dibattito di ieri sulla legge di stabilità e in particolare alle modifiche richieste dalle opposizioni al fondo sulle ludopatie, il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha precisato che il Governo non attenderà il termine di marzo 2015 ma attuerà la delega sui giochi pubblici già nelle prossime settimane.
fonte: Il Sole 24 Ore